Nel basso Monferrato, una cascina ottocentesca in mattoni, circondata dal tipico paesaggio di colline e filari, è stata ristrutturata come una residenza d’artista, dando ampio spazio allo stile urban newyorkese, travi a vista, immense vetrate affacciate sul giardino, una sapiente divisione di spazi fra passerelle e ballatoi, per creare un ambiente scenografico e di effetto ma anche molto versatile.
Questo è Village, un marchio che ben rappresenta la vocazione rustico-metropolitana dei padroni di casa.
Nella stagione più mite, nell’ampio giardino ombreggiato da olmi e noccioli sorgono aerei padiglioni in acero sbiancato, che la sera vengono accessi dai light designer per creare scenografie mutevoli per ogni lussuoso evento.
La piscina ricrea un angolo rinfrescante per un wedding party estivo ed è la location ideale per l’aperitivo “open bar”, secondo il gusto contemporaneo.
Lo spazio interno, lussuoso, unisce il fascino ottocentesco piemontese ad una ragionata suddivisione dei volumi, per permettere ricevimenti caratterizzati da stile, ispirazione e progettazione.
L’interno, a due livelli, caratterizzato dal tetto con le antiche travi a vista e gli ampi archi in mattoni, è connesso e, contemporaneamente, scomposto in ambienti ricercati collegati da magiche passerelle in stile industriale, che permettono la creazione di “punti evento” diversificati.
La nostra cura del particolare è minuziosa.
Una serie di verifiche successive nell’intero arco della giornata ci permette, prima di tutto, l’assaggio severo delle materie prime e dei vini; anche gli arredi floreali vengono controllati ripetutamente, per essere sicuri che, al momento dell’evento, siano nella loro forma migliore.
La piscina viene ripetutamente mantenuta limpida e invitante, grazie alle speciali attrezzatura e la rifinitura manuale. Grandissima cura dedichiamo al nostro morbido prato a cultivo selvatico.
La mise en scene della festa, decorazioni, sedute e rivestimenti, illuminazione e candele, tovagliato e servito, viene revisionata dai camerieri e dagli occhi critici del Maître, perché nulla, nemmeno il petalo di un fiore, sia fuori posto.
